Nutrizione Olistica per prevenire per curare    
Nutrizione Olistica Prof. Marcello Mandatori
 
 
 
 
 
 
Nutrizione Olistica
 

Diete benessere

La dieta Antiallergica (€ 3,00)

C'è una qualche utilità nel trattare da un punto di vista nutrizionale un paziente chiaramente allergico?
La risposta può essere decisamente positiva se intendiamo l'alimentazione come un insieme di trattamenti e metodiche che tengono conto dei vari aspetti e che rientrino in un concetto di Nutrizione più ampio.
A queste condizioni è possibile ottenere ottimi risultati in un vasto gruppo di malattie spesso definite croniche e psicosomatiche ed anche nelle patologie allergiche.
Ogni qual volta entriamo in contatto con particolari sostanze e avvertiamo fastidi agli occhi, congiuntivite, starnuti e naso chiuso, rinite, difficoltà a respirare, asma, prurito alla pelle, orticaria possiamo pensare di avere una reazione allergica a quella determinata sostanza; che sarà chiamata allergene. L'allergene quindi è una sostanza innocua per la maggior parte delle persone ma ha la capacità di causare reazioni anomale ed esagerate in particolari soggetti che saranno definiti allergici.
Oggi nei paesi industrializzati un buon 20% della popolazione presenta o ha presentato dei sintomi allergici, le donne sono leggermente più colpite ma la distribuzione fra i sessi è pressoché uguale, ed è anche da sfatare la credenza che i fenomeni allergici sono un monopolio dei bambini, infatti anche in età adulta possono iniziare i sintomi.
E' innegabile che negli ultimi anni, di pari passo alla scomparsa di epidemie infettive come poliomelite, tubercolosi, vaiolo ecc., si sia verificato un costante aumento di patologie vascolari, infarti, ictus cerebrali, malattie digestive, malattie dell'apparato gastroenterico, disordini psichici, malattie degenerative e patologie definite di sovente allergiche o ipereattive come: RINITE - CONGIUNTIVITE - ASMA - ORTICARIA.
Le varie teorie formulate non hanno mai fornito spiegazioni valide per ipotizzare le cause di un fenomeno in continua crescita.
Da più parti si sostiene da anni che i motivi principali sono da imputare alla contaminazione, sofisticazione e adulteramento dei cibi ed alle mutazioni che "stiamo" causando al nostro ambiente.
Forse si tratta solo di una delle tante ipotesi, certo è che l'uomo è diventato il bersaglio finale della chimica moderna. Basti pensare al mondo dell'agricoltura: pesticidi mescolati al terreno o spruzzati sulle colture, anticrittogamici, antiparassitari, concimi chimici usati in modo smodato; alla catena alimentare: sostanze ormonali e antibiotici somministrati negli allevamenti intensivi agli animali da macello; inoltre, ricordiamo gli agenti antimuffa nelle farine, i composti di emulsificazioni, i coloranti, i conservanti, gli additivi, gli addensanti, cioè tutto quel miscuglio di sostanze chimiche potenzialmente tossiche che vengono "tranquillamente" aggiunte al nostro cibo per migliorarne l'aspetto, il sapore, la durata, il profitto economico.... Inoltre, pensiamo anche a tutte le sostanze che le industrie riversano nelle acque e nell'aria, e a quelle che anche noi, quotidianamente, con il nostro tenore di vita produciamo, utilizziamo ed eliminiamo.
Questo formidabile elenco di veleni può ben essere una delle principali cause dell'alterazione del nostro sistema immunitario; alterazione che comporta con molta probabilità lo sviluppo di processi allergici.
In pratica il sistema immunitario non sarebbe più in grado di rispondere efficacemente ai continui agenti stressanti rappresentati dalle sostanze chimiche negli alimenti e nell'ambiente e reagirebbe in modo del tutto anomalo: rivolgendo il suo potenziale di difesa contro sostanze totalmente innocue per la maggior parte di noi, come pollini di fiori e piante e polveri in genere.
Altre ipotesi meno accreditate sono state formulate per spiegare l'aumento vertiginoso dei casi di allergia, degno di nota è quella delle vaccinazioni in età neonatale per le malattie infettive tipo antipolio, antipertosse, antidifterite ecc che vengono somministrate nei primi anni di vita.
In questo caso sarebbe il sistema immunitario che messo in riposo dai vaccini rivolgerebbe tutto il suo potenziale verso sostanze comuni e ubiquitari come i pollini e la polvere causando quindi i fenomeni allergici.

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