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Nutrizione Olistica Prof. Marcello Mandatori
 
 
 
 
 
 
Nutrizione Olistica
 

Diete benessere

Invecchiamento e Nutrizione (€ 3,00)


Ricercare la longevità attraverso gli alimenti è da sempre una delle maggiori aspirazioni, uno dei meccanismi biochimici più studiati negli ultimi anni è senz'altro quello riguardante i radicali liberi.
La formazione e l'interazione che queste "sostanze" rivestono all'interno del nostro organismo, infatti, sono alla base di molteplici effetti patologici ( processi flogistici, patologie polmonari, epatiche, ematiche, ed anche "patologie da invecchiamento" ) infatti attraverso l'azione dell'anione superossido del radicale idroperossido e dell'idrossiradicale (tutte molecole chimiche, denominate radicali liberi cioè che presentano uno o più elettroni disaccoppiati nell'orbitale esterno) possiamo avere un danno a carico delle membrane cellulari e delle lipoproteine, attraverso un processo chimico chiamato perossidazione lipidica.
Il nostro organismo produce abitualmente radicali liberi, infatti essi risultano fondamentali per alcune normali reazioni chimiche nel nostro organismo, ma una iper produzione o una mancata neutralizzazione di queste molecole può comportare delle alterazioni a livello cellulare e quindi dei tessuti dell'organismo stesso.
Nel processo dell'invecchiamento cellulare si è dimostrato che la concentrazione dei radicali liberi all'interno delle cellule aumenta notevolmente e la concentrazione degli enzimi superossidosismutasi, glutationeperossidasi e catalasi, ( che sono gli enzimi neutralizzanti i radicali liberi ) diminuisce. A questo punto appare chiaro come nei processi dell'invecchiamento sia di fondamentale importanza, da una parte "contrastare" la produzione dei radicali liberi e dall'altra mantenere elevate concentrazioni degli enzimi neutralizzanti.
Come detto ogni processo biochimico del nostro organismo presuppone la formazione di prodotti di scarto ( tra i quali ci sono anche i radicali liberi ) che possono a loro volta interagire con i tessuti sani danneggiandoli e accelerando quindi le fasi stesse dell'usura delle cellule, ma soprattutto ogni fenomeno tossico – infiammatorio - allergico ed anche lo stress in genere sono tra le cause principali della iperproduzione dei radicali liberi.
Sappiamo che una certa "quota" di stress è utile al nostro organismo perché lo "allena" alla vita stessa, ma quando gli agenti stressanti sono ripetuti nel tempo o sono molteplici o sono di forte intensità, possono causare un indebolimento dei "principali sistemi di difesa dell'organismo" con tutta una serie di alterazioni a livello del sistema immunitario – endocrino – nervoso.
Gli studi dello scienziato Australiano Hans Selye sin dagli anni 30 hanno dimostrato in modo chiaro che l'organismo umano reagisce allo stesso identico modo qualsiasi "evento stressante" si trovi a fronteggiare, cioè attivando inizialmente ( 1°fase - Allarme ) tutta una serie di organi - apparati - sistemi per ritornare nel più breve tempo possibile all'equilibrio ( omeostasi ); se gli agenti stressanti continuano la loro azione, l'organismo tenterà di adattarsi ad essi ( 2° fase - Adattamento ), questa fase è direttamente proporzionale all'intensità dello stress ed alle condizioni dei sistemi di difesa dell'organismo stesso; se gli stress sono multipli o di particolare intensità l'organismo tenderà prima o poi ad esaurirsi e quindi a sviluppare svariati sintomi e patologie ( 3° fase – Esaurimento ).
Da un’ottica nutrizionale, anche grazie ai vari lavori scientifici da parte soprattutto della moderna Biochimica Alimentare Statunitense, oggi sappiamo che per favorire la longevità è necessario introdurre con l'alimentazione quotidiana adeguate quantità di alcune vitamine e di un sale minerale che favoriscono proprio la neutralizzazione dei radicali liberi.
Di primaria importanza sono sicuramente le vitamine A - E - C e il minerale Selenio, una corretta alimentazione per ritardare i fenomeni dell’invecchiamento dovrebbe prevedere un'adeguata quantità delle suddette sostanze per un apporto complessivo giornaliero di 5.000 unità internazionali per la Vitamina A - 15 unità internazionali per la Vitamina E – 500 milligrammi per la Vitamina C e per il Selenio il fabbisogno quotidiano è di 1 micro-grammo per chilogrammo di peso, queste quantità andrebbero aumentate anche del 50 per cento nei casi d’infiammazione acuta o di particolari stress.


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