Nutrizione Olistica per prevenire per curare    
Nutrizione Olistica Prof. Marcello Mandatori
 
 
 
 
 
 
Nutrizione Olistica
 

La Nutrizione

[01-08-2011]

Autismo e Nutrizione


Tramontate le ipotesi genetiche, da qualche anno, l’attenzione dei vari studiosi sull’Autismo e sulle Sindromi Correlate, si sta concentrando sempre più sull’ambiente ed in particolare sull’alimentazione.

Nello specifico si fa riferimento a due aspetti nutrizionali, come le Reazioni avverse ai cibi e la Chelazione di metalli tossici con l’integrazione di sali minerali e vitamine. Per il primo, uno dei maggiori esperti in materia il Professor Paul Shattock dell’Università di Sunderland, ha messo a punto il test urinario per gli “oppiodi alimentari”, e le migliaia di prove effettuate sembrano proprio dargli ragione, in quanto nei pazienti autistici si ritrovano quasi sempre uno o due di queste sostanze: la gluteomorfina e la caseomorfina,che Lui ha così denominate perché dotate di un attività simile a quella della morfina stessa! Come si formino dette sostanze negli autistici non si è ancora in grado di stabilirlo con esattezza, certo è che sospendendo in modo tassativo il Grano ed il Latte con tutti i derivati, gli oppiodi scompaiono dalle urine. Esclusa la celiachia per il grano ed escluse le forme di allergia alimentare IgE dipendente per il grano e per il latte l’ultima ipotesi possibile rimane quella dell’Intolleranza Alimentare. In effetti il problema delle intolleranze alimentari è ancora oggi del tutto sottovalutato e misconosciuto da buona parte della classe medica o per meglio dire in materia c’e’ molta confusione. Infatti di solito si ritiene valido solo il principio secondo il quale l’allergia e’ una reazione dipendente da anticorpi IgE, quindi altre risposte del nostro organismo che non si manifestano con anticorpi IgE non sarebbero dovute al sistema immunitario. Questo può dar luogo a molti equivoci e a definizioni ambigue, nonostante che da circa sei anni proprio per far chiarezza su questi argomenti che investono milioni di persone la Società Statunitense di Allergologia ha classificato in modo semplice le varie Reazioni avverse ai cibi:

1 Le allergie alimentari propriamente dette, che si manifestano con una reazione immediata o quasi al cibo ingerito: ad es. l’orticaria che viene dopo aver mangiato le fragole così come l’angioedema.

2 Le pseudoallergie cioè i deficit enzimatici come, ad es., la mancanza dell’enzima per la digestione dello zucchero del latte che si manifesta nei neonati o per la digestione dei legumi, il favismo.

3 Le ipersensibilita’, cioè le reazioni ad aminoacidi presenti in certi alimenti (es. vino rosso, cioccolato, formaggi fermentati, tonno in scatola ecc.) che fanno rilasciare istamina.

4 Le reazioni tossiche agli alimenti, ossia avvelenamenti da funghi o cibi avariati, botulismo.

5 Le intolleranze alimentari, casi in cui eliminando completamente un cibo dall’alimentazione quotidiana, si verifica la scomparsa del sintomo o della malattia.

Queste definizioni evidenziano le diverse caratteristiche delle reazioni avverse agli alimenti, forse può sembrare elementare la quinta definizione sulle intolleranze alimentari, in effetti già sarebbe sufficiente se si capisse ed accettasse che, eliminando per un periodo di tempo dall’alimentazione quotidiana uno specifico alimento si può ottenere la scomparsa di determinati sintomi, la guarigione di determinate malattie. Se valutiamo i sintomi e le malattie che sono collegate al fenomeno delle Intolleranze Alimentari si capisce come sia importante verificarne la presenza ed eliminarle in modo corretto. Quindi si può parlare di allergie alimentari solo quando ritroviamo nel sangue un eccesso di immunoglobuline E, si parla di intolleranze alimentari, invece, quando non vi è la produzione di anticorpi Ig E. Per comprendere appieno il fenomeno delle intolleranze alimentari dobbiamo tener presente alcune caratteristiche fondamentali che sono utili per la diagnosi e per la terapia: -le Intolleranze Alimentari sono una reazione cronica ad alimenti assunti frequentemente (grano, latte, pomodoro, olivo, caffè ecc.);- il disturbo che provocano non è in relazione diretta all’assunzione ma può avvenire a distanza di tempo, anche fino a 72 ore dopo; - si possono manifestare con sintomi e malattie a carico di qualsiasi organo – apparato – sistema; - il fenomeno si può accompagnare a disturbi di assuefazione, dipendenza e relativa astinenza in caso di sospensione; - i sintomi non sono dose-dipendente anche piccole quantità possono mantenere l’intolleranza; - sono frequenti cross reazioni tra alimenti della stessa famiglia o gruppo biologico.
Per l’altro aspetto, si è rilevata con il mineralogramma, la presenza di metalli tossici, Mercurio e Alluminio, nell’87 % (!) dei casi di Autismo, questi dati avvalorano l’ipotesi che sono più cause concomitanti a causare la sindrome. Conoscere ed utilizzare le giuste vitamine e minerali in grado di “chelare” questi metalli è l’obiettivo del moderno nutrizionista, che se considera le intolleranze alimentari, i fenomeni di disbiosi e gli studi della biochimica alimentare, può essere in grado di attuare un’alimentazione non solo preventiva ma anche curativa di molte patologie: la Nutrizione Olistica.



IL MINERALOGRAMMA
è un test d’indagine che misura i minerali presenti nelle cellule dell’organismo, messo a punto negli Stati Uniti (anni 70), la metodica si avvale di apparecchiature complesse come spettrofotometri ad induzione plasmatica che analizzano campionature di capelli, prelevati nella zona posteriore del capo. In questo modo si effettua una vera e propria “ biopsia cellulare”, e si è quindi in grado di determinare il livello di alcuni importanti sali minerali: Calcio, Magnesio, Sodio, Potassio, Ferro, Rame, Manganese, Zinco, Cromo, Selenio, Fosforo, una determinazione ben più importante dei singoli sali dell’analisi effettuata sul sangue con gli elettroliti serici, infatti il nostro organismo “ tenta ” di mantenere un certo equilibrio nel sangue, ma non sappiamo poi a livello cellulare, di deposito, quanto effettivamente ne siano presenti. Un esempio può essere fatto sull’osteoporosi, le indagini diagnostiche si basano sulla densitometria ossea, che valuta la presenza di calcio a livello osseo ma nulla ci dice della sua presenza all’interno dell’organismo, con il mineralogramma invece valutiamo l’effettiva presenza di calcio nell’ organismo e spesso lo ritroviamo ben oltre i livelli normali, anche 5-8 volte in più. Questo calcio in eccesso si deposita a livello muscolare ed articolare provocando dolori diffusi, insonnia, facile stancabilità; quello che effettivamente si verifica nell’osteoporosi è una carenza di magnesio, fosforo e rame, tutti sali minerali fondamentali per il trofismo osseo. Inoltre questo test è in grado di determinare la presenza dei metalli tossici: Alluminio – Arsenico – Cadmio – Mercurio e Piombo, tutte sostanze sovente dichiarate “ubiquitarie ”, perché presenti ormai nell’ambiente quotidiano ultra inquinato e possono dar luogo, se trattenute nell’organismo, a disturbi come: iperattività nei bambini (piombo), ulcera gastrica e colite (alluminio), artropatie (cadmio – mercurio), dermatiti (mercurio – nichel), morbo di Alzheimer (alluminio), Autismo e Sindromi Correlate (mercurio – alluminio). Proprio per l’importanza dei metalli tossici nelle patologie il mineralogramma è stato ufficialmente riconosciuto valido dall’EPA, l’Ente di Prevenzione Ambientale Statunitense.

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